Consigli di lettura… ‘per grandi’

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Ultimamente sto tornando alle mie vecchie abitudini di lettrice, divorando un libro dietro l’altro, che, per non gravare sulle spese domestiche, mi ritrovo a prendere a prestito dalla mia biblioteca cittadina: Biblioteca Classense

Purtroppo, vista la mia corta memoria, rischio di dimenticare addirittura di aver letto un libro.

Così ho deciso, un po’ per me un po’ per chi mi vorrà leggere, di tenere un elenco di tutti i libri che ho letto.

9788845914461gIL MORBO DI HAGGARD: Londra, 1940. Mentre nel cielo incrociano gli Spitfire e i Messerschmitt di Göring, il dottor Haggard riceve la visita di James Vaughan, un giovane aviatore che gli si presenta con una frase letale: «Penso che lei abbia conosciuto mia madre». Strappato di colpo alle sue fiale di morfina e al culto feticistico di una donna perduta per sempre, Haggard intraprende una lunga, tormentosa confessione, raccontando per la prima volta la vicenda che tre anni prima ha distrutto la sua vita. Ma nel ricostruire il décor e le atmosfere di un amore feroce e claustrofobico, tutto consumato fra stanze in penombra, strade immerse nella nebbia, teatri d’anatomia popolati dai fantasmi di un’ossessione, Haggard si rende conto di avere ancora una volta liberato una forza oscura e terribile, una forza che ora lo spinge irresistibilmente verso il ragazzo e che l’inquietante somiglianza fra questi e sua madre non basta a spiegare. Ed è come se le pagine di questo intenso romanzo fossero avvolte dall’aura di un morbo senza nome – lo stesso che (forse) abita nell’amore e che sembra trasformare Vaughan in qualcos’altro e noi nei voyeur della sua trasformazione. Giudizio: bellissimo per chi ama i libri di introspezione, il suo modo di scrivere è un capolavoro per mente e occhi!

follia-adelphiFOLLIA: Una grande storia di amore e morte e della perversione dell’occhio clinico che la osserva. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la “follia” che percorre il libro è solo nell’amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell’occhio clinico che ce lo racconta. Giudizio: McGrath non manca un colpo. Sempre accattivante e con una prosa da invidiare. Suo è anche il libro da cui Cronenberg ha tratto il film Spider. Da vedere.

 

Elizabeth è scomparsaELISABETH E’ SCOMPARSA: è quello che è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta cedendo all’Alzheimer (anche se nel libro non lo si nomina mai se ne riconoscono i sintomi) e la sua presa sulla realtà a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato… Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l’egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant’anni, nell’Inghilterra dell’immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell’adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth? Giudizio: all’inizio si fa fatica a entrare nella storia perché l’autrice è bravissima a farti immedesimare nella mente confusa di Maud. Una volta superate le prime 50 pagine i gialli delle due donne scomparse ti legano al libro che non riesci a mollare fino alla loro soluzione. Da leggere.

La storia di ToniaLA STORIA DI TONIA: Bassano del Grappa, 1880: da molto lontano giunge la voce che nella Nuova Irlanda, un’isola oltreoceano, è possibile comprare lotti di terreno e ottenerne favolosi guadagni. La giovane Tonia, figlia di contadini, interrompe gli studi e abbandona il sogno di un amore per seguire la famiglia in questa avventura, che la porterà presto in Australia. Lì trova impiego a casa Colidge, dove conosce i figli dell’eterea padrona di casa: Lester, aitante e gentile, e Janet, una ventenne petulante e gelosa della nuova arrivata, che incanta tutti con le delizie della cucina italiana. Tra Tonia e Lester nasce un sentimento forte, ma è un amore impossibile, che entrambi cercano di soffocare perché è troppa la distanza che li separa. Tonia è destinata al suo compagno di giochi d’infanzia, innamorato di lei al punto di essere stato lui a trascinarla fino in Australia per coronare il suo sogno. La vita sembra scorrere serenamente, rallegrata dall’arrivo di due bambini, fino al giorno in cui Lester, passando da New Italy, visita l’emporio in cui Tonia vende i suoi dolciumi. La passione esplode tra i due, che si immergono in una burrascosa relazione clandestina dalla quale nasceranno due stupendi gemelli… Giudizio: niente di che. Gli argomenti sono interessanti ma poco approfonditi e la prosa è molto semplice. Mi ha ricordato Ken Follett, che da leggere sotto l’ombrellone peraltro va benissimo.

OMICIDIO A WHITEHALL: Londra, 1888. La città è in preda al terrore: Jack lo Squartatore continua a mietere vittime e le forze dell’ordine sono incapaci di fermarlo. Ma un altro serial killer sembra aggirarsi per le strade: gli omicidi sono altrettanto brutali e raccapriccianti, i corpi vengono ritrovati senza arti e senza testa. Il chirurgo ufficiale di Scotland Yard, il dottor Thomas Bond, non ha dubbi sul fatto che gli assassini siano due: a differenza dello Squartatore, il killer senza nome è mancino, ha buone conoscenze di anatomia e seziona le sue vittime con maniacale freddezza. Più prosegue nelle indagini, più il dottor Bond rimane intrappolato nell’ossessione del suo avversario. Insonne, afflitto da dolori che lo costringono a consumare troppo oppio, finisce per allontanarsi dalle soluzioni più razionali, percorrendo piste che sembrano condurre a un’entità sovrannaturale, ancora più difficile da braccare. La caccia è iniziata e i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine non basteranno per portarla a termine… Giudizio: se devo dire la verità mi sono lasciata attrarre dalla copertina, peraltro molto bella. Il libro avvince anche se non amo molto il paranormale. Scritto bene. Non lo definirei un classico imperdibile ma merita il tempo che gli si dedica, sicuramente ti fa distrarre dalla quotidianità.

ANNA KARENINA: il romanzo pone a confronto la storia d’amore adultero della protagonista principale, Anna Karenina, che vive un amore profondo per un giovane ufficiale dell’esercito, il conte Vronskij, in contrapposizione invece a “l’amore puro e fedele” di Levin per Kitty. I due sono una coppia solida ed onesta e vengono continuamente messi dallo scrittore, in contrasto con la storia d’amore di Anna e Vronskij che invece a causa della continua incertezza della situazione, creano un’immagine di società, legata a ritorsioni, sospetti e scompigli. Lo scrittore sviluppa anche il tema “dell’ipocrisia” galoppante che invade le classi sociali della Russia dell’Ottocento. Altri temi affrontatati da Tolstoj, nel suo romanzo, sono la gelosia, la società, il progresso, il desiderio carnale, la passione ed in ultimo, il costante conflitto tra lo stile di vita agrario rurale e quello urbano. Giudizio: certo dire che è un classico è scontato ma non ci si può esimere. Non ci si deve lasciare spaventare dalla mole del testo, le pagine scorrono via senza accorgersene. E’ un classico perché descrive l’animo umano, le sue passioni, immutabili nei secoli, e perché leggendolo maturi pensieri nuovi su te stesso e sul mondo contemporaneo che ti circonda.

LADY SUSAN: Susan è l’esatto opposto dell’autrice, Jane Austen, una seduttrice fuori dal comune che, pagina dopo pagina, stende come birilli gran parte degli uomini della borghesia e i magnanimi lombi dell’Inghilterra di fine Settecento. Tra questi, anche Sir De Courcy, nonostante i tredici anni di differenza. Tanto che il padre, prontamente avvisato, se ne preoccupa, e già basterebbe la lettera-capolavoro inviata al figlio per rendere curiosa la lettura del libretto. Amori, passioni, con una buona dose di fascino e intelletto: sono questi, all’incirca, gli ingredienti che animano il romanzo (epistolare) meno noto della scrittrice di ‘Orgoglio e pregiudizio’. Giudizio: essendo un’amante dell’autrice non mi sono lasciata scappare questa chicca di pochissime pagine. Una lettura scorrevole, come sempre intelligente e sarcastica, che tratteggia benissimo caratteri, vizi e virtù degli uomini e le donne di tutti i tempi.